L’ANNUSATRICE DI LIBRI di Desy Icardi

 

Editore: Fazi

Collana: Le strade

Anno edizione: 2019

Pagine: 407 p., Brossura

EAN: 9788893254779

 

Questa volta, a catturare la mia attenzione non è stata tanto la copertina del libro, quanto il suo titolo: “L’annusatrice di libri”. In una precedente recensione vi ho già rivelato questo mio piccolo segreto, amo l’odore dei libri, specialmente quelli nuovi; quando entro in una libreria m’inebrio del loro profumo, inspiro, come se dovessi praticare l’apnea e respiro quella  buona fragranza di carta e tipografia. Questo è, infatti, uno dei tanti motivi per cui non amo i libri in formato digitale, anche se decisamente più comodi per una che porta sempre con sé il libro che sta leggendo.

Ritornando al romanzo, quindi, mi aspettavo di incontrare una protagonista che avesse il mio stesso “vizio”, dopotutto, come dice l’avvocato Ferro, uno dei personaggi, “Ci sono persone a cui piace annusare i libri: alcuni amano l’odore della carta e dell’inchiostro quanto, e talvolta di più, dello stesso contenuto dei libri. Siamo in tanti, ma non sempre ci riconosciamo. Noi annusatori siamo riservati ed evitiamo di annusare in pubblico, nel timore di essere giudicati strani.” (p. 171)

Nelle prime pagine s’incontra subito la protagonista, la giovane Adelina che però non è come me, lei ha un vero dono, legge col naso…stupefacente, mi son detta, potessi averlo io questo dono, sarebbe meraviglioso, potrei leggere il quintuplo di quello che leggo, senza, forse, avere costantemente sul comodino pile di libri che anziché diminuire, aumentano sempre. Vi siete mai accorti di questo? Sono un’accanita lettrice, ma non riesco mai a leggere quanto vorrei…

La giovane Adelina, dunque, si è trasferita da poco in città per proseguire gli studi in una “scuola per signorine”, dove incontra Luisella che diventerà sua amica. È ospitata in casa della zia Amalia, vedova,  taccagna e ignorante, ma furba, molto furba.

Queste tre donne sono le figure principali del romanzo, man mano che procediamo con la lettura impariamo a conoscere loro e le loro storie che risulteranno decisamente molto più complesse e direi intriganti  rispetto a quanto rivelato all’inizio del libro. Il loro presente, il loro passato e tremiamo per il futuro di Adelina. Sì perché c’è un antico manoscritto che rivela la misera fine di coloro che hanno avuto lo stesso “potere” di Adelina, lei non lo sa e rabbrividiamo al pensiero di ciò che le possa capitare…

Vi sono poi tutta una serie di personaggi, per così dire secondari, che però, oltre ad essere importanti per lo svolgimento della trama sono dei “personaggi-tipo” di una commedia. Il mio preferito è l’avvocato Ferro, lo adoro. Un ometto dedito alle sue letture, spesso caustico nelle risposte, che sono dei veri capolavori. La mia prediletta è questa:” <<Ha trovato che Jane Eyre non le si confacesse?>>, si stupì Ferro. <<Io direi che Charlotte Brontë sta bene su tutto, proprio come il sale sulle pietanze>>.“( p.332)

Come sempre, non rivelerò di più della trama, ma in questo romanzo trovate tutto ciò di cui avete bisogno.

È carico di suspance come un romanzo giallo,  di mistero come un thriller, di storie di amicizie, di inganni, di segreti e sotterfugi e ironia, tanta, tanta ironia.

Leggendo questo romanzo ho riso, ho pianto, ho avuto paura…insomma racchiude in sé ogni genere di sensazione che noi lettori vogliamo provare mentre leggiamo.

Ho, inoltre, amato una serie di riferimenti ad altri romanzi noti, che fanno parte del bagaglio culturale di ogni lettore e che altrimenti servono da spunto per “recuperare” questa grave “mancanza”!

In conclusione, come avrete già compreso, a mio parere, il libro è ben scritto, scorrevole, veloce, una trama intricata che però è dipanata in maniera superba.

Sono così entusiasta che mi sono immaginata già una trasposizione cinematografica, che sinceramente mi auguro, ed ho in mente anche qualche attore a cui affidare le varie parti.

Spero tanto che l’autrice, Desy Icardi, ne scriva a breve un altro o, ancora meglio, un seguito, per farci nuovamente incontrare questi personaggi.

Nel momento in cui ho terminato il libro mi sono sentita persa, ho così tanto amato il romanzo ed i suoi personaggi che l’averlo terminato mi ha lasciato una sensazione di vuoto, dopotutto qualcuno più famoso di me l’ha già detto : “Capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico.” (Paul Sweeney)

VOTO: 10/10

 

“Proprio in quel momento, per esempio, mentre il reverendo le leggeva di crociate e paladini della cristianità cinque giovani sorelle cercavano di trascinarla nella contea inglese dell’Hertfordshire, per narrarle dei loro amori. Adelina provò a sviare le loro pretese trattenendo il respiro per qualche istante e focalizzando tutta la sua attenzione sulla voce di Kelley, ma ecco un altro reverendo, un pastore anglicano per la precisione, fare capolino tra i suoi pensieri non appena ebbe rilasciato il fiato. Si trattava del signor Collins, un ometto ridicolo e ciarliero che… la ragazza non poté resistere e inalò con voracità la traccia fragrante che lambiva le narici: ora poteva vedere quell’omarino pedante dichiararsi ad Elisabeth, la secondogenita delle sorelle Bennet. Purtroppo l’odore che percepiva era troppo flebile, sicché non fu in grado di sentire le parole del signor Collins, che dovevano essere a dir poco buffe a giudicare dall’espressione di Elisabeth. Adelina tentò di reprimere l’impulso di catapultarsi verso il libro che le inviava quei segnali olfattivi, per affondare, libera, il naso tra le sue pagine.” (p.304)

 

 

 

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