LA DONNA DELLA DOMENICA di Fruttero & Lucentini

Autore: Carlo Fruttero, Franco Lucentini

Editore: Mondadori

Collana: Oscar moderni

Anno edizione: 2022

Formato: Tascabile

In commercio dal: 9 maggio 2022

Pagine: 518 p., Brossura

EAN: 9788804753698

Considerato il capostipite del giallo all’italiana, “La donna della domenica” è considerato uno dei romanzi più belli della letteratura italiana contemporanea, desideravo leggerlo da tempo, poi un amico mi ha regalato questa bellissima edizione per Natale ed è stata la spinta finale a prendere in mano questo bel romanzo.

“Il martedì di giugno in cui fu assassinato, l’architetto Garrone guardò l’ora molte volte. Aveva cominciato aprendo gli occhi nell’oscurità fonda della sua camera, dove la finestra ben tappata non lasciava filtrare il minimo raggio. Mentre la sua mano, maldestra per impazienza, risaliva lungo le anse del cordoncino cercando l’interruttore, l’architetto era stato preso dalla paura irragionevole che fosse tardissimo, che l’ora della telefonata fosse già passata. Ma non erano ancora le nove, aveva visto con stupore; per lui, che di solito dormiva fino alle dieci e oltre, era un chiaro sintomo di nervosismo, di apprensione.

Calma, s’era raccomandato.”

Nel rispetto delle regole del genere letterario, fin dal principio della storia, anzi lo stesso incipit, non lascia spazio a dubbi su ciò che accadrà: viene infatti annunciato che il primo personaggio con cui si fa conoscenza, l’ambiguo architetto Garrone, verrà assassinato quel giorno stesso ed è infatti da questo delitto che tutto ha inizio.

È stato ucciso nel suo ufficio, colpito da un inconsueto sopramobile, un grosso fallo di pietra.

Incaricato delle indagini è il commissario Santamaria, uno dei tanti meridionali che al principio degli anni Settanta, periodo d’ambientazione del romanzo, si trasferivano al nord in cerca di lavoro e di opportunità. Dovrà indagare e setacciare nel particolare ambiente della Torino alto borghese dell’epoca; la “Torino bene” dei grandi imprenditori, un po’ annoiati. Tra loro i primi due sospettati,  Massimo Campi e Anna Carla Dosio, che trovano divertimento in un gioco teatrale nel quale ogni loro conoscente ha un ruolo ben preciso venendo dileggiato, dal quale avevano deciso di “far fuori” proprio l’architetto Garrone. Una lettera tra i due, mal interpretata, darà l’avvio alle ricerche del commissario.

“Che altro facevano se non cogliere le rose della vita? Tutti gli uomini, dai più austeri ai più frivoli, dai più ricchi ai più miserabili, perseguivano in realtà, sapendolo o non sapendolo, quell’unico scopo.”

A mano a mano che la storia s’infittisce, progressivamente sono introdotti nuovi indizi e conosciamo tutta una carrellata di personaggi tragicomici, magnificamente descritti nelle loro peculiari personalità. Tutto il romanzo è intriso di una graffiante ironia, tipica di Fruttero e Lucentini, che aggiunge alla storia quel pizzico di piacere in più nella lettura. Un colorito affresco degli anni Settanta, dei vizi e dei difetti di una società dalla doppia faccia, ricco di colpi di scena, equivoci grotteschi, drammi amorosi, gelosie artistiche, rivalità culturali.

Il ritmo è lento, la scrittura elegante e chiara, i dialoghi brillanti, non solo un giallo, un romanzo a tutto tondo, piacevolissimo da leggere, anzi da gustarsi fino all’ultima pagina, quando, grazie al detto torinese “la cattiva lavandaia non trova mai la buona pietra” e ad un colpo di genio del commissario sarà risolto il caso.

Consiglio, al termine della lettura, anche la visione della la fedele trasposizione cinematografica diretta dal grande Comencini, con Marcello Mastroianni e Jacqueline Bisset, il cui successo è stato pari a quello del romanzo.

“Tra sorriso e sorriso, venne in mente la frase di un altro genio militare: «Nulla, tranne una battaglia perduta, può essere così malinconico come una battaglia vinta».”

Citazioni tratte dal romanzo, pubblicate sui miei profili Facebook e Instagram 

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