LA SORELLA MINORE di Catherine Hubback

Traduttore: Maria Elena Salvatore

Editore: Vintage Editore

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 31 gennaio 2021

Pagine: 254 p., Brossura

EAN: 9788894521283

Pubblicato in Inghilterra nel 1850, finalmente è stato edito in Italia, grazie alla Vintage Editore. L’autrice, Catherine Hubback, nipote di Jane Austen con i tre volumi di “The Younger Sister” ha riscritto e proseguito “I Watson”, romanzo incompiuto di Jane Austen.

Jane Austen iniziò a scrivere il romanzo intorno al 1803, mentre viveva a Bath e probabilmente lo interruppe con la morte del padre. Dal Memoir di Edward Austen-Leigh sappiamo che la sorella Cassandra, oltre a mostrare il manoscritto alle nipoti raccontò loro come Jane aveva progettato di proseguire la narrazione, alla quale si è attenuta la nipote.

Prima di leggere il romanzo di Catherine Hubback ho riletto “I Watson” della Austen e sebbene la trama delle due versioni sia uguale lo stile è differente.

“Il primo ballo invernale nella città di D., nel Surrey, si sarebbe tenuto martedì 13 ottobre, e tutti aspettavano una bellissima festa: si poteva fare affidamento su una lunga lista di famiglie della zona che avrebbero partecipato, e si sperava vivamente che anche gli Osborne sarebbero intervenuti.”

[incipit de “I Watson”]

“Il reverendo John Watson, che aveva ricoperto la sua carica nel villaggio di Winston per venti anni, non era sempre stato l’invalido indolente che appariva a coloro che lo avevano conosciuto negli ultimi dieci anni. Quando aveva cominciato era marito e padre di cinque bambini e un sesto si era presto aggiunto alla loro nursery. Per diversi anni, dopo quella nascita, il buon senso di Mrs Watson e la sua influenza avevano preservato al marito la stima e il rispetto dei propri parrocchiani e una buona reputazione.”

[incipit de “La sorella minore”]

Come già si nota dai due incipit l’approccio alla storia è trattato in maniera diversa. Mentre, infatti, Jane Austen ci introduce ex abrupto nella vicenda, narrandoci in seguito, pian piano le vicissitudini della famiglia Watson ed in particolare di Emma, Catherine Hubback ci inserisce pian piano nella storia, raccontando i fatti in maniera cronologica.

Catherine Hubback riprende, quindi la storia narrata da “zia Jane” e prosegue col racconto.

“La sorella minore” è Emma Watson, ultima figlia del reverendo John Watson che torna i famiglia dopo aver vissuto tanti anni con gli zii più benestanti. Straniera in quella che dovrebbe essere la sua casa, tra i membri della sua stessa famiglia, Emma riesce subito ad intessere un ottimo rapporto con la sorella maggiore Elisabeth e suo padre.

“Emma scoprì, man mano che egli si riprendeva, che c’era molto da recuperare nel loro rapporto: lei gli leggeva sia in inglese che in francese, rammaricandosi di non poterlo intrattenere anche in latino o in greco. Ora dopo ora, si impegnava nel tenergli compagnia e si sentiva ripagata dall’affetto che lui le manifestava in cambio.”

Mentre con altri familiari è più difficile

“Si rammaricò ancora di più, in segreto, per la misera fine di alcune delle sue più care speranze. Per tutta la sua vita aveva desiderato l’affetto fraterno: così come aveva amato i suoi zii, aveva desiderato conoscere e amare i suoi fratelli e le sue sorelle. I vani desideri che aveva espresso a questo proposito adesso cominciavano a insorgere per tormentarla con il pensiero di aver offeso in modo ingrato il bene di cui aveva goduto, in nome di questioni sconosciute che ancora le sfuggivano.”

Emma, grazie al suo carattere bonario, ma risoluto riesce sin da subito a crearsi amicizie nel vicinato, in particolare con Mr Howard e sua sorella Mrs Willis e i giovani  Osborne.

Trovo che quello di Emma sia un bel personaggio femminile, mi ha un po’ ricordato la risolutezza di Elisabeth Bennet e la dolcezza di Fanny Price.

Sebbene non sia quello della Austen, Catherine Hubback ha uno stile fluido e vivace. Originali sono le “incursioni” dell’autrice che, talvolta, interrompe la narrazione per rivolgersi direttamente al lettore

“Tutto questo è una digressione dalla mia storia e non può essere passato per la testa della mia eroina perché, sessant’anni fa, la fantasia più vivace non avrebbe mai immaginato un ballo inglese come lo vediamo ora.”

Bellissime, poi, le descrizioni della natura circostante, leggendole ci si immerge facilmente nella magnifica ambientazione della campagna inglese.

“Dal punto in cui si trovavano, troneggiava una bella vista: la canonica e la chiesa, che giacevano comodamente ai loro piedi, e la campagna innevata che si estendeva al di là , puntellata da ricchi boschi di faggio sospesi sui fianchi delle colline e folte piante dal sottobosco a valle. Emma espresse la propria ammirazione con entusiasmo.

Non vedo l’ora di poter leggere gli altri due volumi che completano il romanzo. L’editrice, con una nota al termine del romanzo scrive

“Ho deciso di preservare la suddivisione dell’opera in tre volumi perché credo sia bello tornare ad apprezzare l’attesa, proprio quando siamo sempre più abituati al <<tutto e subito>>. Quindi appuntamento al prossimo volume, se vi farà piacere.”

In tutta sincerità mi rammarico di questa sua decisione, ho divorato questo primo volume e avrei voluto leggere il proseguo della vicenda, rispetto la sua decisione e ne comprendo i motivi, ma da lettrice a cui il romanzo è molto piaciuto avrei preferito un unico tomo.

Non ci resta che attendere il prossimo libro, sperando che la casa editrice lo pubblichi il prima possibile.

Ringrazio ancora una volta la Vintage Editore per questa nuova collaborazione e vi lascio, come sempre, con la mia citazione preferita:

“Se nessuno ascoltasse le calunnie, molta meno malvagità ci sarebbe nel mondo, molta infelicità verrebbe risparmiata, molta colpa morale verrebbe evitata.”

Citazioni tratte dal romanzo, pubblicate sui miei profili Facebook e Instagram

 

 

Precedente I GERANI DI BARCELLONA – LA SAGA DEI TORRES di Carolina Pobla Successivo CASA TYNEFORD di Natasha Solomons