ANNE E JANE di Gill Hornby

Autore: Gill Hornby

Traduttore: Alessandro Zabini

Editore: BEAT

Collana: Superbeat

Anno edizione: 2022

Formato: Tascabile

In commercio dal: 2 settembre 2022

Pagine: 304 p., Rilegato

EAN: 9788865599556

Qualche settimana fa sono entrata in una libreria, alla ricerca di uno specifico libro da regalare ad un amico. Terminata la missione prefissata, non potevo non gironzolare tra gli scaffali e annotarmi tutti quei libri che avrei voluto acquistare, procrastinandolo per tempi migliori… del resto ne ho ancora un po’ acquistati e in prestito e non ancora letti!!!

Ma, ad un certo punto, tra le ultime novità, spunta questo romanzo con una copertina che attira la mia attenzione, leggo il titolo e la quarta e scopro che la Jane del titolo è proprio la mia amata Jane Austen. Presa da conflitto interiore se prenderlo o lasciarlo  per momenti economicamente più fiorenti, scopro che quello è il giorno dell’uscita del romanzo, prendendolo come un segno del destino, afferro la mia copia, scongiurando che il sacrificio economico venga ricompensato dal godimento della lettura.

Trattandosi di un romanzo il cui titolo è “Anna e Jane” mi aspettavo che ad entrambe le figure fosse riservato lo stesso spazio, invece le mie aspettative sono state deluse. Il mio errore principale è stato non documentarmi meglio sull’opera, se, infatti, avessi visto il titolo originale avrei potuto ben comprendere, “Godmersham Park”, infatti, è ben diverso da “Anne e Jane”.

La storia è ambientata per la maggior parte a Godmersham Park, residenza di Edward Austen Knight, fratello di Jane, e della sua famiglia.

Godmersham Park è la casa raffigurata sul retro della banconota da £ 10, accanto al ritratto di Jane Austen.

“Alle sei e trenta della gelida serata del ventunesimo giorno di gennaio dell’anno 1804, Anne Sharp arrivò alle soglie di Godmersham Park.

Non aveva paura. Anche se era nata e cresciuta in città e si trovava improvvisamente trapiantata nel Kent, anche se era una figlia unica e viziata costretta a guadagnarsi da vivere, non provava quasi nulla. Non era audace per natura, né, occorreva riconoscerlo l’autocommiserazione le era estranea.  Tuttavia, le erano accadute tante cose, la sua condizione era talmente cambiata, e la sua disgrazia era stata tanto repentina, che non le restava più nulla di cui aver paura.”

Anne Sharp, alla morte della madre, è costretta ad abbandonare la sua vita agiata e a cercare lavoro come istitutrice, si reca a Godmersham Park, come insegnante della maggiore delle figlie di Edward, l’undicenne Fanny, nipote prediletta di Jane, i cui diari sono stati preziosissimi per la ricostruzione della vita dell’autrice.

Tutta la prima parte del romanzo, quindi, narra la malinconica storia di Anne Sharp che pian piano scopre la verità sulla sua nascita, un dramma incentrato sul tumulto emotivo interiore di Anne, ma soprattutto è il racconto della vita di una donna della sua epoca costretta dalle circostanze a dover lavorare per poter vivere. Uno spaccato di quella società profondamente maschilista che non dava alcuno spazio alle donne nubili e povere.

Bisogna, invece, arrivare al terzo atto, capitolo 27, pagina 175, quindi oltre la metà del romanzo, per far incontrare le future amiche Anne e Jane Austen.

“«Zia Jane!»

Anne stava tenendo la sua ultima lezione quando le visitatrici arrivarono e il caos estivo si scatenò. Aveva sperato di trascorrere ancora un’ora con Fanny per ripassare tutto il suo vocabolario di francese. Purtroppo non era ancora mezzogiorno quando si sentì bussare, la porta fu dischiusa, e la testa di una donna minuta che indossava un cappellino si affacciò a guardare timidamente all’interno.”

Di qui il romanzo vira, sembra quasi che aleggi la presenza e soprattutto l’ironia della cara zia Jane. Si respira un’aria più leggera e la scrittura stessa diventa più fresca. Le pagine che narrano dell’amicizia tra le due donne sono cariche di sentimento e piacevolissime da leggere, la loro costruzione ricorda tantissimo la scrittura della Austen.

La storia della loro amicizia è quasi interamente inventata dalla Hornby, che prende spunto da pochi dettagli noti: la Austen, sebbene pubblicasse anonimamente, ha regalato ad Anne una copia speciale di “Emma”, erano abbastanza intime da permettere a Cassandra di inviare ad Anne una ciocca di capelli di Jane dopo la sua morte, si parla di lei nei diari di Fanny Austen Knight.

Molto belle ed incantevoli sono le descrizioni di Godmersham e dei suoi giardini, per non parlare di quelle del mare che superano tutto il resto per la loro gradevolezza.

“Le meraviglie del mare suscitarono in lei una sorta di timore reverenziale. Prima di allora aveva conosciuto il mare soltanto attraverso i libri di geografia e le opere d’arte. Ora si rendeva conto che nessun artista o scrittore era mai riuscito a rendere giustizia alla luce e al colore cangianti, alle ombre che scivolavano sulla superficie, all’epica, perpetua drammaticità che nessuna minuscola immagine statica avrebbe mai potuto catturare.”

Un romanzo piacevole, ben scritto, senza troppe pretese, una lettura godibile e a tratti divertente.

“Lacrime di frustrazione le colmarono gli occhi e colarono sulle guance. Quanto desiderava sentire una presenza accanto, un tocco sul braccio, parole sussurrate all’orecchio… Non importava chi potesse offrirle un poco di gentilezza… Invece rimase là, sola, a contare pazientemente le onde che arrivavano impetuose dalla vastità sconfinata a frangersi sulla spiaggia.”

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