LE OTTO MONTAGNE

Di Paolo Cognetti
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Edizione: 1
Anno edizione: 2016
Pagine: 208 p., Rilegato
EAN: 9788806226725

 

Libro vincitore del Premio Strega e del Premio Strega giovani del 2017.
Alla serata conclusiva del Premio Strega, trasmessa dalla Rai, non avevo avuto una buona impressione né del libro, né dell’autore, perciò alla proclamazione del vincitore ero rimasta molto delusa.
Solitamente leggo tutti i libri della cinquina dei finalisti dello Strega, per cui ho letto anche questo, approcciandomi al romanzo con enorme scetticismo. Dopotutto sono nata in una soleggiata città di mare, amo il mare, mi rigenera e mi rallegra anche quando è in tempesta, per cui non riesco a capire l’amore per la montagna.
“Cosa vuoi che sia un libro che parla di montagna?”, mi sono detta, aggiungendo “deve essere di una noia mortale, per fortuna è breve!!!”.
Sono caduta nel pregiudizio e sono stata punita!!!
È, invece, un bel romanzo, scritto bene, con un linguaggio scorrevole ed asciutto, semplice, ma accurato. Si legge in pochissimo tempo e la sua lettura è veramente gradevole. È come una favola perché ti trasporta in un mondo quasi fatato.

È la storia di un bambino di città che trascorre le estati in un piccolo paese di montagna, al di fuori dei soliti circuiti turistici. Qui conosce un suo coetaneo del luogo con il quale instaura una profonda amicizia, quasi una fratellanza, che durerà tutta la vita.
È la storia del loro rapporto, ma anche di un’atipica relazione padre-figlio ed ancora del rapporto uomo-natura. Fa da sfondo, infatti, il paesaggio della montagna, ben descritto tanto da riuscire a farti immergere completamente nell’ambiente.
La montagna con tutto il suo fascino, che “[…]non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.”, ma che è anche potenza distruttrice…

Il romanzo ha, comunque, tanto altro, a mio parere va letto e riletto, per riuscire a coglierne le varie metafore nascoste.

VOTO: 7/10

 

“Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è più niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte.”

 

 

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