LA VITA DI CHARLOTTE BRONTË

Traduttore: S. Buffa di Castelferro

Editore: Castelvecchi

Collana: Ritratti

Anno edizione: 2015

In commercio dal: 12 novembre 2015

Pagine: 472 p., Brossura

EAN: 9788868267452

Come anticipato nella recensione del romanzo “Shirley” di Charlotte Brontë, ( http://labibliatra.altervista.org/shirley/ ) ho ripreso in mano questo libro per soddisfare alcune curiosità sull’autrice.

Pare ovvio dire che si tratta di una biografia, genere letterario che non amo moltissimo, ma che leggo quando tratta di personaggi a me cari.

Charlotte Brontë è un’autrice che a me è sempre piaciuta molto, la mia preferita tra le tre sorelle ed anche la più prolifica, letterariamente parlando.

Il libro, inoltre, è stato scritto da un’altra romanziera da me prediletta, Elisabeth Gaskell. Fu scritta nel 1855, quando, dopo la morte di Charlotte, suo padre esortò la scrittrice amica della figlia a produrne la biografia.

La biografa ha viaggiato e conosciuto luoghi visitati dalla Brontë, incontrato e intervistato gli amici, il risultato è un dettagliato racconto della vita di Charlotte, pieno di aneddoti e storie narrate da chi direttamente l’ha conosciuta e non solo, la Gaskel molto spesso fa direttamente “parlare” la protagonista, inserendo lettere o brani di esse scritte dalla Brontë.

“…la miope, poco attraente, infagottata e studiosa fanciulla che rispondeva al nome di Charlotte Brontë” (pag. 96, cap. VI), non ha avuto una vita semplice e felice, orfana di madre sin da bambina, con un padre affezionato, ma rigido. Lei, le sorelle ed il fratello avevano come unico svago quello di creare storie, soprattutto nelle lunghe serate invernali, fredde e desolate, nella canonica di Haworth, circondati dalla desolata brughiera, tanto amata da lei e dalla sua sorella preferita, Emily, l’autrice di “Cime tempestose”.

Una vita scandita da malattie e lutti, da doveri familiari che anteponeva a qualsiasi altra cosa, anche allo scrivere, “perfino nei momenti in cui l’ispirazione la possedeva”(pag.245).

Sebbene fosse una donna schiva e timorosa nell’affrontare gli altri, chi la conobbe dice che una volta conquistata la sua fiducia era una compagna piacevole e anche carismatica.

Sappiamo che ha attinto alla vita reale per caratterizzare i suoi personaggi letterari, talvolta usando tanta ironia, pare che fosse così abile e acuta nell’osservazione che i personaggi fossero identici a quelli reali, ma non ci fu nessuno che si offese con lei, anzi tutti coloro che si riconobbero ne furono onorati.

La Gaskell dice che “Di ogni famiglia della parrocchia un solo membro era stato invitato a partecipare al funerale; in molte povere case la scelta di chi dovesse offrirle ufficialmente l’ultimo omaggio richiese un gesto di vero altruismo da parte di quelli che accettarono di essere esclusi dal corteo e affollarono la chiesa e il cimitero […]”, perché tutti coloro che l’hanno conosciuta l’hanno amata ed anche io, dopo la lettura di questa magnifica biografia, dopo aver conosciuto l’ardua vita della scrittrice l’ho amata un po’ di più e, soprattutto, ho meglio compreso le sue opere.

Ve lo consiglio, è una lettura piacevole, anche se non semplice.

VOTO: 8/10

“Vi dimostrerò che siete in errore, vi presenterò un’eroina che pur piccola e priva di bellezza quale sono io sarà tanto interessante quanto le vostre. Così nacque Jane Eyre” .

 

 

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